Il profetico Bettino

Io sto lanciando un grido d’allarme a tutti. Ci sono spinte da destra e da sinistra, una nuova strategia degli opposti estremismi che, attraverso il dissolvimento dei partiti, punta ad introdurre in Italia una sorta di democrazia elitaria. Non c’è una mente unica dietro a questo disegno, ma più centri di potere economico, finanziario ed editoriale, una cupola che vorrebbe avere mano libera, sgombrando l’Italia dai partiti per trasformarla a suo uso e consumo. Gli stessi che hanno altri obiettivi come quello di papparsi con le privatizzazioni indiscriminate i beni dello Stato. Un processo che ricorda l’ascesa al potere del fascismo. […] Si parla di sciogliere i partiti per arrivare ad alleanze democratiche, indistinte, al partito che non c’è, al listone, che poi non è altro che un nuovo “fascio”. […] Alla testa del listone sarà facile trovarci eroici magistrati, personaggi televisivi come Funari o industriali e altri, come Bossi, che pensano di cavalcare il malcontento e che invece ne saranno schiacciati. Un progetto condotto da una parte da forze conservatrici, dall’altra da una generazione di rivoluzionari delusi degli Anni 70 che vede negli Anni 80 la repressione delle loro speranze. Gente ora inserita nella magistratura, nell’editoria e nel management che ha deciso di “riprendere le armi”. […] Occhetto deve convincersi che questa prospettiva rappresenta la fine del suo partito: nel migliore dei casi si troverebbe ad avere una posizione subordinata, nel peggiore ci sarebbe la sua liquidazione.

(Bettino Craxi, colloquio con Augusto Minzolini, 18 settembre 1992)

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